Il miracolo dei microtubuli

Nel loro lavoro pionieristico, il Dr. Stuart Hameroff[1], professore di anestesiologia presso la University of Arizona e Sir Roger Penrose, matematico e fisico teorico inglese descrivono il cervello come un computer quantico la cui architettura principale è costituita da microtubuli del citoscheletro. Questi sono presenti  in ogni singola cellula neuronale delle strutture cerebrali.

Se si esamina un neurone, si scoprono numerosi tubi cavi che circondano l’assone. Questi microtubuli avevano già una sorta di impalcatura per sostenere la fibra nervosa. Ad una seconda occhiata questi microtubuli potrebbero benissimo rivelarsi gli elementi strutturali della nostra coscienza.

I microtubuli sono predeterminati per effetti quantici. Le loro proprietà sono la struttura del reticolo cristallino, il nucleo interno cavo, la funzione organizzativa all’interno delle cellule e la capacità di elaborare le informazioni. Secondo i risultati dei ricercatori la loro dimensione è perfettamente adatta per trasmettere fotoni di gamma UV.

Per spostare i biofotoni attraverso i micro tubi, vengono inviati alle sinapsi del neurone e poi si spostano al successivo neurone. Così i microtubuli forniscono il sistema di cablaggio per luce coerente nel cervello e il resto del corpo. Hameroff parla di una rete dell’organismo progettata come Internet. Essa consente lo scambio di informazioni di quanti tra il cervello e il resto del corpo. Tutte le cellule del corpo hanno contemporaneamente la stessa consapevolezza.

 

Se il sistema è disturbato, non funziona correttamente.

Il risultato è la degenerazione o anche la disgregazione dei microtubuli. L’attività dei biofotoni è interrotta.

La comunicazione è disturbata da cellula-a-cellula e la condizione è incoerente e provoca disturbi, stress, il mancato rilevamento, blocco e copertura.

Il matematico britannico Roger Penrose è arrivato alla stessa conclusione[2]  secondo la quale la coscienza e l’interazione dei diversi livelli di coscienza possono essere spiegate dal crollo della funzione d’onda nei microtubuli del cervello[3]. I tunnel di microtubuli sottili che attraversano il cervello rappresentano nella loro interezza un Biocomputer. In parole semplici, una BIO – Internet, basata su effetti quantici. Nelle piccole cavità chiamate microtubuli sono assolutamente concepibili coerenze quantiche. Questi sono gli accordi di oscillazioni quantiche, simili a un’orchestra finemente sintonizzata.

I microtubuli sono essenziali per la stimolazione di auto-guarigione. Essi trasmettono ordine  e potenziano le cellule attraverso il sistema nervoso in un ricco campo di biofotoni. Questo incoraggia ordine, o anche recupero. La Blu Room® è un potente sistema di imaging, grazie alla sua architettura, i raggi UV miti, la riflessione e i suoni armonizzanti.

“Le esperienze nella Blu Room® indicano che questa è esattamente una reazione tipica ricorrente quando entriamo in contatto con una dimensione più grande. Personalmente vedo questo come una chiave fondamentale per gli enormi effetti della Blu Room® nell’auto-guarigione. Sappiamo che i pensieri sgradevoli sono inattivi nella Blu Room® e che vengono stimolate aree del cervello di auto-guarigione. Questo attiva in misura crescente la comunicazione interdimensionale nei microtubuli. Forti vibrazioni vengono percepite dagli utenti della Blu Room® esattamente all’interno delle regioni del corpo colpite quando si analizzano gli squilibri, i blocchi o traumi memorizzati. Questo è, a mio avviso, nulla di più che coerenza quantistica nei microtubuli. In questo caso è innescata da frequenze blu ultraviolette e dall’atmosfera.

 

Articolo liberamente tradotto dal booklet “Blu Room”di Irmgard Maria Gräf

[1] https://www.maths.ox.ac.uk/people/roger.penrose
[1] Stuart Hameroff und Roger Penrose, „Orchestrated Objective Reduction of Quantum Coherence in Brain Microtubules: The ‚Orch R‘ Model for Consciousness“, 1996, http://tinyurl.com/alcek
[1] Haeroff und Watt, 1982; Rasmussen u. a., 1990; Hameroff u. a., 1992).“